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5 modi in cui il nuovo modo di viaggiare sta già migliorando la nostra vita

2 Maggio 2022

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viaggiare vado world

È sempre energizzante ricapitolare a noi stessi l’impatto positivo che certe nuove abitudini hanno sulla nostra vita quotidiana, vero?

Considerando quanto profondi siano stati i recenti cambiamenti all’esperienza e alla percezione stessa del concetto di viaggio, forse potrebbe farti piacere una guida per orientarsi nel nuovo panorama. Insomma un aiutino per fare il punto situazione, ancor meglio se in chiave ottimista…

Beh, abbiamo fatto il lavoro per te! Ci siamo presi il tempo per riflettere, osservare e scrivere nero su bianco alcuni dei (tanti) benefici che questo enorme mutamento ha portato nella nostra quotidianità. Usa questi spunti come ti va, ricamaci su, cantali ad alta voce o aggiungine di nuovi: ti sorprenderà quanto possa essere gratificante scrivere in chiaro i propri pensieri.

Quindi, di preciso come stanno migliorando le nostre vite grazie al “nuovo modo di essere in movimento”?

1. Siamo stati costretti ad una infinita "esercitazione" fuori dalla nostra comfort zone

Grazie alla continua incertezza sul futuro, abbiamo imparato a creare fluidi piani di back-up, senza sosta. Volenti o nolenti, siamo stati addestrati ad affrontare contrattempi e trovare soluzioni su tante questioni – dalla casa alla salute, dai percorsi educativi alle abitudini alimentari, dalle relazioni al lavoro o ai piani di investimento.

Non potevamo avere una soluzione “pronta all’uso”, proprio perché le circostanze erano eccezionali per definizione. E tutto ciò ha sicuramente contribuito a forgiare la nostra flessibilità… insieme al nostro senso dell’umorismo, si spera!

2. Aumentata capacità di godersi il "qui e ora", di apprezzare le piccole cose

Una goccia di rugiada, il suono ipnotico del treno sulle rotaie, un passante con un cappello buffo… Anche se a volte non ne siamo del tutto consapevoli, opzioni limitate ci spingono a focalizzarci maggiormente sui dettagli e ed espandere la nostra capacità di assorbire informazioni dall’ambiente circostante.

Ok, è un esempio un po’ estremo, ma pensa a come Anna Frank vedeva un intero mondo nel suo minuscolo appartamento segreto – e poi considera quanto siamo fortunati ad avere la possibilità di esplorare intere città, regioni, paesi. Sì, ora siamo più consapevoli che ci sono innumerevoli esperienze pronte per essere vissute vicinissimo a noi. Vissute semplicemente attivando un superpotere che tutti abbiamo, quel superpotere più forte di tutti i 5 sensi: si chiama Attenzione.

3. Un banco di prova per il nostro senso pratico, AKA "buon senso" in tutte le sue sfumature

Proprio quando ci stavamo assuefacendo ad ottenere qualsiasi cosa senza sforzo. A risolvere all’istante praticamente ogni esigenze o domanda enciclopedica attraverso l’e-commerce e gli algoritmi. Persino ad alleviare le nostre preoccupazioni etiche comodamente seduti sul divano, semplicemente seguendo l’attivismo online.

Proprio in quel momento, grazie alle inedite limitazioni che hanno causato una drastica riduzione del nostro controllo sul mondo che ci circonda – e su ciò che possiamo ottenere da esso o sapere su di esso – ci siamo resi conto di quanto importante sia anche il nostro piccolo, vicinissimo mondo privato che POSSIAMO effettivamente controllare. Un corpo prezioso che vogliamo mantenere sano, sicuro e magari viziare un po’. Una casa da curare con più dedizione e fantasia.

Abbiamo imparato che nessuno tranne noi e solo noi si preoccuperà della nostra bolla e di quanto ci faccia sentire a nostro agio, o di come la nostra complicata agenda di vita privata & lavoro possa quadrare al meglio. E così nasce il desiderio di migliorare il layout del nostro soggiorno, o di iniziare una nuova routine di allenamento. Un rinnovato istinto di auto-aiuto ci guiderà nell’escogitare trucchetti per moltiplicare il tempo nel nostro calendario, per definire obiettivi personali e sperimentare tecniche per raggiungerli. Chiamatelo “buon senso”, “istinto di sopravvivenza 2.0” o “pragmatismo evolutivo”  – in ogni caso, probabilmente ora ne hai un pizzico in più…

4. Viviamo il viaggio più come una scelta consapevole che come un "must"

Nello specifico, per “must” intendiamo sia il pendolarismo lavorativo spinto, sia le abitudini vacanziere forzate. Di ricente, il fatto di aver dovuto necessariamente evitare TUTTI i viaggi, ci ha insegnato che alcuni (forse molti?) di questi erano incredibilmente inutili o indebitamente snervanti. Ci ha fatto capire più chiaramente la quantità di rumore che inquinava la nostra pianificazione degli spostamenti, e che possiamo effettivamente cancellare in qualsiasi momento.

Cancellare il rumore nei nostri movimenti libera la nostra agenda e ci regala più tempo per essere semplicemente… esseri umani. In questo modo si riducono al minimo i momenti in cui ci sentiamo come macchine che si muovono in automatico, come se ci liberassimo del “linguaggio di programmazione” delle vecchie abitudini. I nostri spostamenti diventano sempre più spontanei, lasciando anche più spazio per riflettere, magari su questioni come “Che cosa mi piacerebbe effettivamente fare quando le macchine si occuperanno delle parti noiose delle attività umane?”. E se la cosa diventa troppo filosofica, allora semplicemente usa il tempo riguadagnato per una bella sosta alla SPA più vicina ;)!

5. Meno attrito tra le modalità "a casa" e "fuori casa"

Proprio così! Ed è semplicemente la naturale conseguenza di tutti i punti precedenti. Ma come accade, più nel dettaglio? Da un lato, grazie all’ormai disarmante facilità di trovare una casa-fuori-casa (si pensi alla crescente offerta Airbnb di alloggi adatti allo smart-working) e alla connessione più genuina a livello umano che siamo in grado di stabilire con individui di altre culture e paesi (avendo da poco condiviso problemi simili in ogni parte del globo).

Dall’altro, tramite la nuova concezione della propria casa come una sorta di hub connesso col pianeta intero, sia virtualmente attraverso social media e Realtà Aumentata, sia nel concreto ospitando altri viaggiatori o addirittura rifugiati. Un approccio che ci consente di passare dalla modalità “a casa” a quella “fuori casa” e viceversa senza soluzione di continuità, facendo in qualche modo del comfort una nostra caratteristica incorporata.

Continuate a scrivere la lista con noi! Quali benefici hai riscontrato grazie al #newwayoftraveling?

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